17 luglio 2011

in the middle of the desert...

Negli ultimi mesi mi sono dato a Tumblr. è quanto più di microblogging io riesca a fare! e come al solito, essendo pigro e avaro, non rebloggo un granché, e posto quasi esclusivamente roba mia (sono una "fonte"). comunque mi rispecchia abbastanza bene, ed il bello di quel tipo di blogging è che riesce a seguire con discreta facilità lo stream of consciousness della persona, spalmato sui giorni e le settimane. meno parole, più autenticità, forse! speriamo...

l'unico "problema", ma solo per me, è la media dell'età dei fruitori, decisamente bassa, siamo intorno ai 15 anni. detto questo comunque ci sono personaggi di grande talento là dentro...

rappresenta bene la società online del momento, specialmente quella americana, e il quadro della situazione è abbastanza disastroso. il problema è semplice, ciascun adolescente è disgregato in milioni di pezzi, ed è chiuso in se stesso in modo impressionante. tumblr rende semplicissimo il nutrire la propria gola emotiva con il pulsante di reblog, che ti consente di appropriarti di qualcosa che non è tuo, ma che senti ti rappresenti. e quindi, milioni di pagine di post che girano senza una parola, perché non ci sono praticamente i commenti liberi. e siccome il tutto gira principalmente per immagini, anche le affermazioni sono spessissimo sovraimposte su foto: generalmente su un'immagine viene stampata un riga o due di testo con un editor grafico qualsiasi (l'estetica grunge ovviamente domina, è la visione dei derelitti). le affermazioni sono per la maggior parte ciniche osservazioni sulla futilità o la mancanza di significato dell'esistenza. il vuoto che si respira dietro questi blog è a volte terrificante...

è interessante poi vedere come i media siano la realtà. il cinema specialmente, e la musica in secundis, sono il materiale grezzo che forma gli usi e i costumi dell'ultima generazione (i digital natives). mi viene in mente Videodrome (1983!), vediamo se trovo quel dialogo: sì, eccolo qua!

The television screen is the retina of the mind's eye.

Therefore, the television screen is part of the physical structure of the brain.

Therefore, whatever appears on the television screen emerges as raw experience for those who watch it.

Therefore, television is reality, and reality is less than television.

dal punto di vista musicale, le buone notizie sono che, almeno in America, l'indie sta vincendo! questo vuol dire che la circolazione di musica non mainstream sta aumentando, anche se a bene vedere, questo era proprio il minimo che potevamo aspettarci. però vedere post di ragazzetti che citano i Bardo Pond o i Clann Zù non è male, per me... ma questo è materiale per un altro post: "la morte della musica popolare".

in ogni caso, ecco qualche tumblelog che vale la pena guardarsi, di tanto in tanto: