31 luglio 2009

stazioni

martedì 28 luglio ero a Roma per il concerto di Antony, e come al solito ho colto l'occasione per fare qualche foto "di viaggio".

il tema del viaggio mi è sempre stato vicino, in particolare la figura del viaggiatore, come allegoria dello spirito e del suo pellegrinaggio. non parlo qui, com'è ovvio, del numero di kilometri consumati sotto la suola delle scarpe, anche se la polvere sui propri calzari è comunque importante più che consumare il rivestimento dei sedili di un autobus o lo strato superficiale dei suoi pneumatici. i grandi pellegrinaggi sono sempre a piedi: la terra che vibra sotto i colpi dei propri passi deve entrare dalla pianta del piede e risuonare fino alla nuca per giungersi col cielo, altrimenti non c'è comunione col mondo, e tanto vale stare a casa. si può viaggiare anche senza muoversi fisicamente, se è per quello (anzi):

Senza uscir dalla porta,
conosci il mondo,
Senza guardar dalla finestra
scorgi la Via del Cielo
Tao Tê Ching, XLVII

comunque sia! stavolta si parla di stazioni. "stazione" significa fermata, arresto e pertanto è un punto di stasi del viaggio; uno dei pochi punti dove si può cambiare la direzione intrapresa.
a livello sociale fa letteralmente impressione il numero di individui che incrociano le proprie strade in questi luoghi, migliaia di viaggi & storie si accostano ad ogni momento, condividono la propria direzione per un attimo, divergono, si scontrano, si aspettano l'un l'altro e non si riconoscono. vagano senza coscienza del moto intrapreso. l'altro sfuma in una sfocatura indistinta. qui ci si incontra e ci si separa, a volte senza ritorno, o solo per qualche ora. le possibilità sono infinite!

le foto qui sotto sono state fatte alla stazione di Firenze in attesa del cambio per/da Roma.
la pessima qualità è dovuta alla compressione delle immagini in Picasa... quasi quasi le metto su Flickr...

Get the flash player here: http://www.adobe.com/flashplayer

Not fare well,
But fare forward, voyagers.
T.S. Eliot, The Dry Salvages, III

30 luglio 2009

sviluppo bianco&nero, eccomi...

Qualche giorno fa, con una velocità impressionante, sono arrivati i prodotti per lo sviluppo di pellicole B/N che avevo ordinato a Tuttofoto (ordine aperto il giorno prima alle 1353, pacco arrivato in mattinata del giorno dopo... ottimi prezzi, servizio perfetto, altamente consigliato...):



nel tentativo di rendermi indipendente in tutte le fasi fotografiche, lo sviluppo casalingo è la mia ultima barriera!
non avendo mai seguito corsi in merito, mi sono documentato (come al solito) molto scrupolosamente.
innanzitutto ho frugato nella biblioteca comunale, e ho trovato due libri perfetti per i miei scopi:
  • Ghedina O. F. - Manuale pratico di camera oscura (ottimo per la capire bene i parametri in gioco e per tutta una serie di consigli molto pratici)

  • H. J. Walls & G. G. Attridge - Le basi scientifiche della fotografia (per capire i fondamenti chimici di tutto il processo e il perché degli effetti che si ottengono variando i vari parametri)
poi, sulla rete si trova di tutto, come al solito: da video sull'argomento a interi thread su Flickr, a pagine più o meno accurate.

insomma, alla fine, incrociando tutte le nozioni con cui mi sono affaticato il cerebro ancora una volta, è uscita fuori la combinazione che si vede nella foto di cui sopra: bagno di stop e di fissaggio Ilford (dovendo sviluppare principalmente rulli Ilford Delta400), polvere per farsi il bagno di sviluppo equivalente ad un Ilford ID-11 (era in offerta, come rifiutare...), tre bottiglie a soffietto per conservare i bagni preparati, più altra attrezzatura (tank con spirale, anche questa in offerta a Tuttofoto, tre contenitori graduati comprati alla OBI, ecc.)
lo Shiva Nataraja che si vede in foto no - è mio compagno da molto tempo e padrino dell'operazione.

appena avrò tempo mi cimenterò in questa nuova impresa.

27 luglio 2009

in a maze of memories


Ok, si comincia.
...con qualcosa di vecchio!
questa improvvisazione su un tema scritto di chitarra classica (grossomodo i primi 40 secondi) l'ho registrata un anno fa quasi esatto, per un progetto di "collaborazione artistica". l'idea (non mia, per una volta!) era di miscelare musica e arte visiva (scultura, dipinto) realizzando dapprima creazioni indipendenti, per poi passarle all'altro che avrebbe creato un'opera cercando di captare l'espressione dell'altro partecipante.
io influenzo te e tu influenzi me, in una compartecipazione tra due forme molto diverse di espressione, l'una estesa nel tempo (musica) e l'altra nello spazio (arte visiva)...

non si sarebbe mai concretizzato nulla però!

ma poiché questi pezzi non erano poi così male, ho deciso di pubblicarli su SoundCloud - che in pratica è una specie di Flickr per la musica. rende davvero facile condividere con chiunque delle tracce audio; il player qua sopra viene da lì, ed ha anche svariate funzioni carine, come i commenti "a tempo".
l'account base è gratuito, ma un po' limitato... in ogni caso c'è dell'interessante musica elettronica là sopra.